Come sterminare la propria famiglia nella notte di Natale e partire sereni per le Bahamas

capitolo 15 (parte seconda)


Diciamo che dopo l'esperienza con Aris, qualsiasi ragazzo conoscessi mi sembrava un pezzente.
I pub, le pizzerie, le discoteche li associavo a luoghi tristi e insignificanti.
Avevo assunto l'aria snob di chi però in realtà va a mangiare in trattoria, per cui, dopo circa un anno di singletudine, alla fine compresi che dovevo abbassare la cresta se non volevo restare sola. Così  salutai i lord sognati nei romanzi di Agatha Christie e ricominciai ad apprezzare i ragazzotti carucci ma squattrinati del mio quartiere.
Conobbi Gianmarco, bello come il sole, dal sorriso degno di una qualsiasi pubblicità di dentifrici, simpatico e anche piuttosto intelligente, il cui unico difetto era un tifo spropositato per la squadra partenopea. Gianmarco iniziava a parlare del Napoli il lunedì mattina e terminava la domenica sera. Goal, rigore, calcio d'angolo, arbitro infame, allenatore incompetente, giocatori incapaci o eccezionali a secondo del risultato; speranza di vincere lo scudetto, la champions, la coppa Italia o tutte e tre erano il suo mondo parallelo nel quale sia io non ci volevo entrare, sia lui non mi ci voleva far entrare. Così ogni domenica o sabato, mi toccava organizzare la giornata in base ai suoi appuntamenti con la squadra del cuore. Finiva che non uscivamo quasi mai. Finiva che i suoi amici, tifosi azzurri anche nelle mutande, facessero parte delle nostre serate intime.
Finì che una di queste serate Gianmarco volle farmi una sorpresa arrivando in anticipo e mi trovò in un angolo buio di un vicoletto nei pressi di casa mia, mentre un certo Adriano, un metro e novanta per un metro di spalle, mi segnava una serie di rigori da vero fuoriclasse.
Direte che sono materialista, traditrice, inaffidabile. Dipende dai punti di vista. In realtà credo che la vita sia breve e che spendere tutto il tempo libero a incazzarsi o a gioire  a seconda se 11 giocatori mercenari vincano o meno portando la maglia di un certo colore piuttosto che un altro, a me sinceramente sembra una gran cavolata.
Gianmarco aveva fatto la sua scelta, guardare le partite, io, al contrario, me le andavo a giocare dal vivo con Patrizio. Qualcuno ha il coraggio di darmi torto?

(continua)



Commenti

Post popolari in questo blog