I temi di Gallery: la sensualità
Quando ho iniziato a scrivere Gallery ero come in trance, frutto di quel brano dei Muse che mi aveva ispirato.
( You tube – Muse – The Gallery). https://www.youtube.com/watch?v=JCqsRunOChANon pensavo alle tematiche, nemmeno ai personaggi o al senso da attribuire alla storia. Io ero dominata da un bisogno impellente: strapparmi dalle viscere quelle emozioni, ovvero, il tormento e la sensualità di Gallery, perché io, oltretutto, lo trovo un brano incredibilmente sensuale.
La mia è una sensualità incompresa. In Gallery ho trovato assoluta comprensione.
Ora, riuscire a trasportare tormento e sensualità in un libro, mi sembrava da un punto di vista razionale, un’impresa ardua. Sono convinta che le parole solo in parte possano rendere l’idea di un’emozione. L’emozione va vissuta. Ecco perché le parole riescono ad emozionare solo quando riconosci in esse, un’emozione già provata.
Non sono le parole stesse ad emozionare, ma il riconoscimento dell’emozione provata.Scrivendo Gallery, mi chiedevo spesso, se sarei riuscita a trasmettere, oltre al tormento, la sensualità esplosiva della protagonista, poiché siamo troppo abituati a far coincidere la sensualità con la bellezza o, peggio con la provocazione. Nulla di più falso! Bellezza e provocazione sono necessarie laddove mancano creatività e sensibilità, oserei dire anche intelligenza.
E’ forse anche una questione di evoluzione intellettiva?
Ricordo la prima volta che provai attrazione fisica per un ragazzo. Avevo 12 anni. Di lui non ho mai saputo né il nome né nulla, era un semplice quindicenne nemmeno bello, vicino di un paio di ombrelloni. Portava uno slip nero (negli anni ottanta erano ancora di moda) su una pelle ben abbronzata, un fisico asciutto, robusto, ancora immaturo. In lui non c’era né bellezza, né provocazione, eppure io tramite lui, compresi cosa fosse l’attrazione fisica.
Tornando a Gallery, Axel è una ragazza che mostra poca femminilità standard, eppure non è meno affascinante di altre ragazze che usano gli abitini aderenti, i tacchi o le pettinature alla moda, per attrarre i coetanei.
In Gallery altri personaggi mostrano una sensualità non voluta: il professor Picco e la misteriosa Signora in nero. Persino la stessa Gallery, amica virtuale di Axel, ha un qualcosa di attraente che si intravede nell’uso del suo fraseggio conciso, ma allo stesso tempo provocante, ammiccante, anche manipolatore.
La sensualità femminile standard, invece, è rappresentata dalla madre di Axel, Daniela, sempre impeccabile nell’abbigliamento e nell’acconciatura, o nella bellissima Matilde, regina incontrastata tra le giovani bellezze del liceo.
E voi, che sensualità avete?
Se vi ho incuriosito, ecco il link per l’acquisto del mio romanzo:
http://www.scatoleparlanti.it/voci/gallery/
Emilia Capasso
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