COME
STERMINARE LA PROPRIA FAMIGLIA NELLA SERA DI NATALE E PARTIRE SERENI
PER LE BAHAMAS
parte
5
Aprii
l'armadio e come tutte le donne di questo mondo dinanzi a sei gonne,
cinque vestiti, otto pantaloni, quattro jeans e tre pile di maglioni
di diversi colori e sfumature intermedie ebbi il coraggio di
esclamare: “Che cavolo mi metto? Non ho nulla!”
Adesso,
il primo che si permette di criticare questo comportamento tipico
femminile (nel 2016 aggiungerei anche dei gay) vuol dire che è un
perfetto ignorante! Esso è da sempre il motore del mondo! Noi
femmine mandiamo avanti l'economia in ogni situazione, in pace come
in guerra, durante un boom economico come nella peggiore delle crisi.
Siamo come i cinesi. Avete mai osservato i mercatini? Il 99,9% degli
acquirenti sono donne. Il 99,9% dei banconi sono destinati a
oggettistica o vestiario femminile. Vestiti, scarpe, orecchini,
anelli, bracciali, foulard, cappelli, calze e lingerie super sexy,
pentole e pentoline, piatti, tende, portafoto, orologi, profumi,
detersivi per ogni superficie, gingilli accumulapolvere, tutto merita
di essere acquistato. Le donne osservano, tastano, criticano,
valutano e svalutano, ma alla fine non tornano mai a casa a mani
vuote. Sarebbe come una sorta di fallimento.
Un
uomo, al contrario, nel momento in cui ha acquistato due jeans e due
maglioni, uno levo e l'altro metto, ha raggiunto la pace dei sensi.
E
cosa dire dei centri commerciali? Be' lì affollano anche gli uomini,
ma fungono solo da robottini con un'unica funzione: dire sempre
“sììì, questo sììì che ci servirebbe proprio!”
Robottini incapaci di dire quello che gli passa per la mente per
davvero, ossia che il settore che preferiscono è quello dei divani
dove violentemente si accoppierebbero con qualche commessa carina
dopo la chiusura. Robottini rassegnati a fungere da accompagnatori
per le rispettive svuotaportafoglio o succhiastipendio. Cosa si deve
fare per assicurarsi la ciullatina settimanale? Poveracci!
Effettivamente con la crisi che c'è, una prostituta costerebbe molto
meno, ma fa poco middle class...
E
loro spendono. E l'economia gira.
Ergo,
a tutte loro vanno i nostri più sentiti ringraziamenti! Anche a me,
grazie!
Afferrai
un jeans e una maglia rossa promettendo a me stessa di fare acquisti
non appena sarebbero partiti i saldi di gennaio.
Improvvisamente
mi si accese una lampadina: non avevo comprato nemmeno un regalo di
Natale.
Per
mia madre potevi rapinare una banca vestita da coniglietta sexy,
mettere sotto un vecchietto con la Panda 30 rigorosamente di colore
verde, scrivere articoli di politica dove affermi che in fondo in
fondo Mussolini ne ha fatte di cose buone per l'Italia, o infine
sparire nel nulla lasciando solo una foto sul comodino con in primo
piano il tuo dito medio puntato verso la scritta: “chi l'ha
visto?”, ma non potevi assolutamente dimenticarti di comprare i
regali di Natale.
Dovete
sapere che io odio le folle, odio il traffico, odio lo smog, odio il
dover comprare, insomma io odio il Natale. Lo so, sono strana,
credo si sia capito. Tuttavia il potere psicologico di mia madre è
indiscutibile. Credo che se fosse stata una paziente di Freud, dopo
la seconda seduta lui si sarebbe messo le mani in testa, avrebbe
urlato come un isterico, avrebbe distrutto a morsi il trattato
sull'invidia del pene, avrebbe bruciato i suoi scritti sul complesso
di Edipo, avrebbe chiuso definitivamente lo studio non prima di aver
lasciato scritto sull'uscio con il suo sangue: “per favore trombate
di più e che la forza sia con voi!” e finalmente avrebbe comprato
un paio di camice hawaiane, occhiali da sole e infradito e si sarebbe
goduto la vita con qualche donnina in un'isola del Pacifico.
Mia
madre non ti ordina di fare le cose. E' una donna. E' una rappresentante
del sesso debole. Lei ti educa da piccola, piano piano ad una latente
obbedienza di natura inconscia. Un po' tutte le mamme sono così.
Fateci caso, osservate. Volete sapere come sarà la vostra amica
Giulia tra vent'anni? Osservate sua madre. Volete predire quali
errori commetterà vostra cugina Ilaria? Prendete nota degli errori
commessi da sua madre. Non c'è via di salvezza. Il famoso sesso
debole non ti ordina di fare qualcosa, ma farà in modo che tu lo
faccia.
Quando
avevo annunciato a mia madre anni prima che sarei andata a vivere da
sola non mi aveva detto di no. Aveva continuato a cucire una federa
strappata e senza emozioni e senza guardarmi aveva
sentenziato: “poi tornerai. Da sola non ce la puoi fare.” E io mi
ero detta: “Giammai! Piuttosto vado a battere!” Invece la
profezia si era avverata.
Vuoi
perché con i miei 1000 euro facevo fatica, vuoi perché nei momenti
di bisogno mi avevano lasciata letteralmente sola, io ero tornata.
Neanche
mi avesse letto nella mente, me la ritrovai nell'ingresso con il
cesto della biancheria. -Ricordati di comprare i regali o l'hai già
fatto?- mi disse scuotendo la testa.
-Li
prendo dopo il lavoro.
-E
sì, con calma. A me non interessa lo sai, non ho bisogno di nulla,
ma per tuo padre, tuo fratello, tua sorella, tua cugina Jessica, o
almeno per le sue figlie e poi c'è il nonno.
-Ma',
il nonno non capisce più nulla, manco sa che tra due giorni è
Natale!
-Brava
brava, così gli vuoi bene. Una parte dei suoi soldi finirà pure a
te, non dimenticarlo!
Quando
chiusi la porta dietro di me, mi sembrò di riprendere a respirare.
Mi bastò immergermi nello smog del corso Garibaldi, per cambiare
idea.
(continua)
Ciao Emilia, complimenti per la tua storia, non vedo l'ora di leggere il prosieguo!
RispondiEliminaAvevo pensato anche io a una sorta di feuillettons per i miei racconti, ma poi ho desistito. Devo dire però che è un'ottima idea.
E la storia di questa donna non più giovanissima è molto attuale e in effetti in qualche tratto mi ci riconosco..
Brava!
Ti ringrazio. Dopo aver scritto storie sempre molto drammatiche, desideravo darmi al racconto umoristico, ma non mi venivano idee, o forse non ero dell'umore giusto. Ho intenzione di terminarlo, ma come ben sai, scrivere richiede tanto tempo e pazienza! Un abbraccio.
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