COME STERMINARE LA PROPRIA FAMIGLIA NELLA SERA DI NATALE E PARTIRE SERENI PER LE BAHAMAS

(continua parte seconda)


Il bagno per fortuna era libero: mia madre alias la donna bionica delle pulizie, era affaccendata in cucina. Sentivo lo scroscio del rubinetto partire violento, poi silenzio, poi di nuovo lo scroscio. “Bene, è occupata.” sospirai.
In bagno mi sento una regina. Dopo che ho chiuso a chiave, è come se partissi in un'altra dimensione, verso una specie di zona protetta: posso scoreggiare in pace! Non che i miei me lo avessero mai proibito, tuttavia si sa, le femmine non scoreggiano in pubblico. Forse non scoreggiano mai. E' un mistero. Si potrebbe dedicare una mini puntata di quark: le donne scoreggiano? Anzi, no, le femmine scoreggiano? E' diverso.
Io credo che molte in realtà si rifiutino di scoreggiare. E qui, la parità tra i due sessi ahimè, non si raggiunge. E' una questione culturale. I maschi, siano bambini, adolescenti o adulti, nutrono una profonda ammirazione per le proprie scoregge. Ne vanno fieri e le usano non solo per liberarsi, come è giusto che sia, ma anche per divertirsi. Se un maschio fa una scoreggia, la risata corale partecipativa è inevitabile. Anche se dicono: ma no che schifo fai! In realtà stanno apprezzando molto e sperano che tu ne faccia altre, anzi che cominci una vera e propria gara come con i rutti. Si mettono lì e distinguono in base al rumore, alla durata e al fetore. I maschi sono così, sono esseri semplici, si divertono con poco, noi femmine dovremmo imparare da loro. Se ce lo permettessero... O forse dovremmo fregarcene? Facile a dirsi. Io non scoreggerei mai davanti a nessuno, nemmeno davanti ai miei genitori! Questione di tradizione familiare. Mio padre usava talvolta scoreggiare a tavola per far ridere mio fratello quando era piccolo. E mentre io consideravo la scenetta alquanto disgustosa, mio fratello si sganasciava dalle risate e dopo qualche tempo prese a scoreggiare anche lui, in particolare appena sveglio o dopo una lunga mangiata. Mia sorella minore, invece, mi guardava come a dire: ma sono matti? E io mi limitavo a scrollare le spalle. Mia madre invece scoreggiava solo di mattina, diceva che erano le medicine che prendeva e ogni volta si scusava arrossendo.
Questi sono eventi che ti segnano.
Avevo imparato che essendo femmina, le mie scoregge potevano trovare sfogo solo in bagno, meglio se coperte dalla musica della radio. E che liberazione! Nella mia breve convivenza con Diego, di cui vi parlerò dopo, lo possino ammazzà, una delle cose a cui feci molta attenzione fu proprio quella di trattenermi la dolorosa aria nella pancia in sua presenza. Sapevo che non mi amava abbastanza per apprezzare le mie ariette.
Una volta tornata single, finalmente a casa mia ogni mattina si celebravano i fuochi di capodanno!
Lo avevo persino confessato alle mie amiche Luisa e Barbara quando mi avevano chiesto quali erano i vantaggi di essere tornata single. Detta così all'improvviso avrei voluto rispondere: nessuno, ma poi ci avevo riflettuto e avevo numerato così:
primo posto niente depilazione inguinale e vai con la foresta amazzonica anni 70!
Secondo posto nessun problema di cenare con latte e biscotti o scatoletta di tonno rovesciata su quattro foglie di insalata.
Terzo posto niente pomeriggi domenicali a seguire le partite e a imparare a memoria, per via indiretta, i nomi dei giocatori del Napoli, schemi, acquisti, rigore sì rigore no. E qui era partito l'applauso delle mie amiche.
Quarto posto scoreggia libera.
Avevo detto proprio così. E le mie due amiche non ci credevano che scoreggiavo come i maschi. Erano scoppiate a ridere e si erano fatte promettere che alla prima occasione le avrei deliziate con i miei brevi concerti da camera, da bagno ovviamente!


( continua )

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