Storia dei miei capelli
Ricordo 4
Alla fine del 1985 i miei capelli ormai sono sottili e fragili. Evito di spazzolarli perché mi sembra di perderne ancora di più. Intanto un nuovo problema si affaccia nella mia già dissestata adolescenza: le mestruazioni cessano di venire. Dopo sei mesi di amenorrea, mia madre mi porta da un ginecologo.
Premetto che a 15 anni ho la cultura sessuale di una fervente cattolica, quindi, per me il sesso non è argomento di discussione. Andare da un ginecologo per parlare di argomenti delicati semplicemente mi sconvolge. Mia madre mi rassicura, mi dice che non può visitarmi perché sono vergine. La cosa invece non mi rassicura per niente.
Ora la scena che vi descrivo sembrerebbe tratta da un film di Mario Monicelli, invece è vita vissuta. Si tratta di una scenetta tragi-comica che ho davanti agli occhi come se fosse passato solo qualche anno.
Ginecologo: da quanto tempo vostra figlia non ha le mestruazioni?
Mia madre: sei mesi
Ginecologo sorridendo: signora ma vostra figlia ce l'ha un fidanzato?
Mia madre: assolutamente no, ha solo 15 anni!
Ginecologo sorride ancora: magari voi non lo sapete!
Mia madre mi guarda con aria interrogativa mentre io arrossisco e confermo di non avere nessun fidanzato. Il ginecologo ipotizza che potrei essere incinta. Io vorrei alzarmi e insultarlo ma la buona educazione me lo impedisce.
Ginecologo: va bene, faremo delle analisi e vedremo.
Mia madre dopo un po' irrompe con un colpo degno di Bruce Lee: dottore, ma mia figlia è del tutto femmina?
Ecco. La mia personcina era passata da un sospetto di gravidanza inconsapevole a un dubbio di identità sessuale.
In realtà l'amenorrea mi aveva procurato una crescita notevole di peli, per cui forse mia madre sospettava che io fossi un trans, ammesso che lei sapesse cosa fosse! Il suo sospetto probabilmente derivava dal fatto che non parlassi mai di ragazzi,( a casa mia era tabù) che non ne frequentassi ( e come potevo, la mia ora d'aria coincideva con l'orario scolastico), che non avessi più il ciclo e che tra un po' mi sarei fatta la barba!
So solo che in quel momento avrei voluto scappare. Ero ingenua, sempliciotta, puritana, ma non del tutto scema. Possibile che ne capissi più io di loro? Avevo solo un problema ormonale, ma cavolo se mi piacevano i maschietti! Solo che appena confessavo che me ne piaceva uno a casa mia scattava il coprifuoco per mesi. Così avevo smesso di nominare nomi maschili in casa.
Dopo gli esami ormonali, iniziò la cura e chi se la scorda: Diane e Androcur. Dopo qualche anno, una ginecologa che non si era comprata la laurea al mercatino delle pulci, come il ginecologo di cui sopra, mi disse che avevo fatto bene a smettere l'androcur che per una donna era dannoso. In quanto al diane, avevo rischiato di farmi venire un cancro al seno o all'utero con quelle dosi. Ma io tutte queste cose non potevo saperle. In realtà un anno dopo smisi la cura perché avevo messo su 10 chili e i capelli avevano ripreso a cadere e ad assottigliarsi.
Sulla mia testa misi di tutto: uova, miele, aceto, petrolio, birra, maschere varie, fiale di tutti i tipi. Non sono mai serviti a nulla, se non a rallentare minimamente il processo e a farmi ossessionare ancora di più. I capelli che perdevo ricrescevano sempre più deboli finché non diventavano una peluria e poi zac: il vuoto.
Smisi di andare dal parrucchiere per non danneggiarli ulteriormente.
Smisi di prendere qualsiasi cosa.
Smisi di combattere.
Smisi di sentirmi normale.
Feci una dieta ferrea e in 8 mesi persi quei 10 chili.
Tutto sommato ritrovai il sorriso. Pettinandoli in un certo modo, il diradamento veniva nascosto. Ma io sapevo che c'era e mi bastava per sentirmi un'invalida.
(continua)

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