Storia dei miei capelli
Ricordo 5
Del 1986 ricordo solo una foto mia fuori al balcone del mio salotto. Sono sorridente, i capelli sono riccissimi e vaporosi, brillano al sole e porto serenamente la taglia 48. In realtà io SO che quei ricci mi permettono di coprire piccoli spazi. Finita la foto, forse sarò tornata in camera ad ascoltare i Depeche.
Infatti, dopo che Michael Jackson ha deciso di diventare bianco e di somigliare ad un bellissima donna androgina, oltre a diventare troppo pop per i miei gusti, grazie a mio cugino ho scoperto questo gruppo meraviglioso che sembra incarnare tutta la mia malinconica sensibilità: i Depeche Mode.
Doveroso aprire un capitolo su questa band meravigliosa. Se dovessi narrare la mia vita dal 1986 al 2009, potrei farlo con le loro canzoni. Infatti molte di esse sono collegate ad un ricordo ben preciso. Basta che parta il pezzo e l'immagine si accende. Faccio un esempio: Blasphemous rumours, sono io a letto con la febbre. Accanto a me, sul comodino, il mio giradischi bianco marca ''Geloso'', con il 33 giri omonimo. Credo ancora in Dio nel 1986, tuttavia i Depeche mi suggeriscono che forse c'è un dio che alla nostra morte vedendoci si farà due grasse risate...
Master and servant: mio cugino Riccardo che mi presta questo 45 giri raccomandandomi di restituirglielo perché per lui ha un grande valore.
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Torniamo al 1986. Anno piatto. Rincontro il mio ragazzino emiliano al mare, ma sono troppo ciccia per lui. Adesso è preso da più di una ragazzina. Ormai è un latin lover patentato. Sa di piacere, ha bisogno di fare esperienza, in fondo ha solo 16 anni per diana! Ha ragione da vendere. Mi batte una tipa a mio avviso bruttina, tuttavia più disponibile di me a deliziare il suo amabile alter ego. Poi è la volta di una biondina, capello lungo, liscio, occhi azzurri. Non c'è battaglia. In quegli anni le bionde vincevano sempre. Batto in ritirata.
Mi resta l'ultima immagine di lui di spalle, solita camicia bianca, mentre aiuta suo padre a caricare la macchina per tornarsene a casa a fine villeggiatura.
Una volta a casa comincio una dieta. E' un duro colpo per i miei capelli perché pur di dimagrire mangio anche meno di quello che mi è stato consigliato. Ma la mia vita è caratterizzata anche da una costante errata valutazione di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato. Punto sempre tutto sullo sbagliato. Sono un'inguaribile perdente.
(continua)

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